Il caso non esiste... e a Melfi ne abbiamo avuto la prova assoluta!

Cari Giterranti

La vacanza a Castrocucco di Maratea è finita, i nostri amici sono ripartiti ma per fortuna noi abbiamo ancora qualche giorno prima di rientrare e una promessa da mantenere: andare a trovare alcuni nostri amici vicino a Troia, in Puglia.

Come nostro solito vogliamo goderci il viaggio, così decidiamo due tappe, la prima a Potenza e la seconda a Melfi.

Su Potenza non mi soffermo molto, vi posso però informare che esiste una piccola area camper gratuita, a circa 500 metri dal centro storico che è molto caratteristico e sicuramente da visitare, magari facendo un salto al negozietto di cioccolata sotto gli archi e pranzando in qualche ristorante tipico.

Ma stranamente Potenza non ci conquista come pensavamo, così saliamo di nuovo sul nostro Girolamo e raggiungiamo Melfi.

Appena arrivati parcheggiamo il  camper nella piazza vicino alla caserma dei vigili urbani, con vista sulla Melfi antica. Ci sistemiamo e dopo pochi minuti iniziamo ad esplorare quella che già ci appare come una bella cittadina, piena di storia e di persone disponibili e amichevoli. 

Anche i vigili urbani, per i quali non ho mai nutrito una profonda simpatia, sono stati davvero gentili, cortesi e molto  disponibili, fornendoci informazioni utili e rassicurandoci sulla sosta camper.

Melfi ci appare subito come un luogo magico, circondata dal verde sembra un oasi di pace e prosperità.

Il centro storico è veramente bello e caratteristico, le piccole botteghe, le piazzette, i negozi di prodotti tipici invogliano chiunque a fermarsi e ad assaggiare sia con gli occhi che con il palato  quelle prelibatezze. I balconi sono decorati non solo dai fiori ma anche da collane di peperoni cruschi a seccare al sole e si incontrano per la via delle belle sculture in ferro che rappresentano la vita in un epoca

più antica.

Dopo aver girato in lungo e in largo per la Melfi storica, decidiamo di andare a rendere omaggio al suo gioiello più prezioso, voluto fortemente da Roberto il Guiscardo e ampliato da Federico secondo e Carlo primo D’Angiò, ovvero il Castello di Melfi.

Seguiamo le indicazioni che portano al castello, vogliosi di arrivare al più presto, ma a causa della salita, o  forse per l’aria frizzantina, a mio figlio si scatena una fame così intensa che ci costringe a fermarci in una botteguccia a comprare un panino gigantesco.

E mentre mio figlio mangia di buona lena, un signore seduto in un gazebo davanti alla bottega inizia un’intensa conversazione con mio marito sulla musica e sui chitarristi.

Donato è un uomo affabile, gentile, nonostante lo conosciamo da pochi secondi ci sembra di conoscerlo da sempre.

Finito il panino ci salutiamo, confidando sul destino per il nostro prossimo incontro e finalmente giungiamo al Castello mentre il sole sta tramontando.


Il cielo è tinto di ogni sfumatura di arancione, il silenzio è rotto solo dal cinguettio degli uccelli,


il castello con le sue torri si staglia verso l’infinito, dando la sensazione di essere sospeso fra due mondi.
Mi aspetto quasi di vedere un mago che rimesta nel suo calderone o una Domina Herbana che raccoglie erbe medicinali per le sue pozioni.

Al suo interno il Castello è ancora più suggestivo, salire le scale e passare il portone di ingresso fa entrare in una dimensione parallela, tutto è immobile eppure tutto parla, comunica, racconta.

Rimaniamo immersi in quella bellezza per non so quanto tempo, ma purtroppo il castello alle
20.00 chiude e noi siamo costretti a tornare nel nostro mondo, ma con il cuore traboccante di antica bellezza.

E mentre decidiamo quale strada prendere e in quale ristorante andare a ricaricarci, incontriamo nuovamente Donato che ci invita per un bicchiere di vino a casa sua e ci consiglia un posto all’aperto dove mangiare una buona carne alla brace.

Trascorriamo insieme a lui una bella e intensa serata, ci scambiamo battute, racconti e quando la sera entra nella notte anche intime confessioni dell’anima.

A tarda notte ci salutiamo e questa volta non lasciamo al fato un nostro possibile incontro,  ci scambiamo il numero di telefono e ci promettiamo di vederci al più presto.

La mattina dopo partiamo per Troia, sicuri che Melfi sarà una delle nostre tappe delle vacanze del prossimo anno, ma  quasi arrivati a casa dei nostri amici, ci accorgiamo di aver dimenticato nel parcheggio a Melfi un contenitore di legno, usato la sera prima come sgabello,  con dentro tutte le nostre scarpe e le chiavi dei lucchetti delle biciclette.

Per qualche secondo rimaniamo in preda allo sconforto, fare la strada al contrario e tornare a Melfi significa non arrivare in tempo all’appuntamento con i nostri amici, ma poi  scriviamo un messaggio a Donato, che molto carinamente  va  al parcheggio a recuperarci il contenitore con tutte le nostre cose.

Se mio figlio non si fosse fermato a prendere un panino, se non ci fossimo messi a chiacchierare amabilmente con chi in quel momento era uno sconosciuto, se non avessimo accettato il suo invito a bere un bicchiere di vino, se  fossimo rimasti “distanziati”, sicuramente avremmo perso le nostre scarpe o l’appuntamento con i nostri amici.

Nulla è per caso credetemi, adesso non solo abbiamo ritrovato quello che avevamo incautamente scordato nel parcheggio ma soprattutto abbiamo guadagnato una delle cose più preziose che esistono, abbiamo acquistato un Amico.


Informazioni

Sosta Camper Comunale Potenza:

Via Zara nella piazzola sopra l’edicola, è delimitata da paletti in ferro e c’è la possibilità di carico e scarico e attacco elettrico. Quattro posti disponibili.

Sosta Camper Gratuita Comune di Melfi:

Piazza Pasquale Festa Campanile 1, circa 5 posti per Camper solo scarico.

Castello di Melfi : 

da Martedì a Domenica orario 9.00 - 20.00 Lunedì 14.00 - 20.00

Costo del biglietto 2,50 adulti 1,25 ridotto per i ragazzi dai 18 ai 25 gratuito per minorenni e over 65.


Ancora un grazie di cuore al nostro amico Donato Triggiani.


 










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