GitErrando nella Mitologia: Tanit e l’isola di Pantelleria...

Cari Giterranti

Circa 15 anni fa ho avuto il piacere di conoscere un luogo meraviglioso, un’ isola che gli antichi Arabi chiamavano Bent - el- Rhiah ( figlia del vento) e i fenici Yrmn ( isola degli uccelli starnazzanti) e che ora noi conosciamo con il suo moderno nome di Pantelleria, un isola magica e potente, dove in pochi km quadrati, 83 per la precisione, possiamo trovare un complesso vulcanico, delle sorgenti geotermiche, un lago di acqua dolce con fanghi termali, una grotta di sauna naturale, una Montagna, vari siti archeologici e tutto posizionato sopra una grande lastra di ossidiana circondata dal mare.


Appena arrivata in questo luogo senza tempo rimasi profondamente incantata dalla bellezza del paesaggio selvaggio, dagli odori intensi che si rincorrevano nel vento e da una sensazione di ancestralità che mi pervase sin da subito, e dopo pochi minuti, come un sussurro portato dal vento, sentii per la prima volta il nome “Tanit”.

No, non è stata la Dea che mi è venuta a sussurrare all’orecchio la sua presenza, ma un signore anziano, con la pelle color cuoio indurita dal sole e dalla salsedine, che spiegava a un turista cosa rappresentava un ciondolo che stava vendendo nel suo negozietto di souvenir.

Mi avvicinai incuriosita, tra l’altro la forma di quel ciondolo aveva attratto anche la mia attenzione; era un triangolo che sulla sua punta in alto teneva come in equilibrio una linea e un cerchio, a guardarla bene sembrava una stilizzazione di una donna in gonna, come potrebbero rappresentarla bambini di tre o quattro anni, una forma molto semplice ma che sprigionava una potenza incredibile.

«Tanit ha detto?» chiesi al negoziante, «Tanit, si chiama così questa Dea» mi rispose sorridendo.

Il ciondolo era interamente realizzato in ossidiana, e più lo guardavo e più sentivo di non


poterne  fare a meno.

Lo comprai, ascoltando in religioso silenzio le raccomandazioni del negoziante che mi elencava le proprietà dell’ossidiana e la magia di quel simbolo che però, mi rendo conto, non avevo pienamente compreso, in fondo ero sull’isola per vedere un’amica e passare quindici giorni spensierati di vacanza.

Ma dopo qualche giorno, la voglia di conoscere qualcosa di più su Tanit si riaccese; ovunque andassi incontravo questo nome e questo simbolo, sulle bottiglie di Passito, in alcuni siti

archeologici, in un dammuso sul monte Cibele, in un libretto turistico comprato per caso, insomma ovunque, così iniziai a fare ricerche in internet insieme alla mia amica e rimasi stupita da quello che scoprii.

Tanit è una divinità Fenicia e Cartaginese, sebbene il nome sia di origine libica e significhi Dea Madre.

Era una delle consorti di Baal Hammon ed era venerata come protettrice delle città e Dea della fertilità, aveva come simbolo il melograno e la palma, e come animale sacro la colomba.

In particolare per i Caraginesi era associata anche alla buona fortuna, al piacere, alla luna e alle messi.

A Pantelleria poi si racconta una bellissima leggenda, pare che Tanit fosse innamorata di Apollo ma non sapeva come fare per conquistarlo. Chiese aiuto a Venere che le consigliò di recarsi nell’Olimpo travestita da coppiera e di sostituire l’ambrosia nella coppa di Apollo con il Passito di Pantelleria. Il trucco funzionò perché Apollo, sedotto dalla bellezza della coppiera e dal dolce liquido inebriante, iniziò a guardare Tanit in maniera languida e se ne invaghì.

Per quanto cercassi ulteriori informazioni, non riuscivo a trovare niente di più dettagliato di queste poche nozioni, così un pomeriggio, mentre


stavo spalmata su uno scoglio vicino l’arco dell’elefante, mi accorsi che continuavo a toccare, in maniera involontaria, il simbolo di Tanit che portavo al collo.

Iniziai ad osservare il ciondolo, sembrava proprio il disegno di un bambino piccolo al quale è stato chiesto di disegnare la sua mamma, sentii un brivido sulla schiena come se questa semplice intuizione fosse di una verità estrema.

La Dea Madre si può chiamare in tanti modi ma la sua energia è unica, è semplice, accogliente, rigenerante, ma sa essere anche severa quando ce n’è bisogno, e non c’è nulla di più pauroso dell’ira di una madre quando le toccano uno dei suoi figli.

La madre nutre, cura, protegge, da sicurezza, la madre è saggia, sa stimolare la creatività


essendo lei stessa foriera di creazione, è signora del tempo essendo colei che stimola la crescita  che inesorabile porta verso la maturità e la morte, sa essere luminosa come la luna piena e oscura, intuitiva e magica come la luna nera, la madre è amore puro e può trasformarsi in una guerriera per difendere la propria prole e la propria casa. 

La Dea madre è tutto questo e molto di più, è il tutto, il luogo umido, oscuro e caldo dove ha origine la vita di ogni specie; questo compresi guardando quel simbolo semplice ma potente che portavo al collo.


Negli anni quel simbolo mi ha sempre stimolato qualcosa  di potente, forte, di antico, di pura energia, così appena ho visto un ciondolo in bronzo che rappresentava Tanit l’ho voluto fortemente e ora lo porto al collo.

Sicuramente vi starete chiedendo che fine ha fatto il ciondolo precedente, vi ho raccontato che era fatto in ossidiana e dopo averlo portato al collo per vari mesi come talismano, un pomeriggio è esploso da solo, sono sicura che disintegrandosi mi ha protetto, ha preso su di se tutte le energie negative che in quel periodo mi stavano attaccando, ma questa è un’altra storia che prima o poi racconterò.

Tanit e Pantelleria mi sono rimaste tatuate nell’anima e prossimamente spero di poterci tornate con tutta la famiglia di GitErranti, visto che l’altro GitErrante, mio marito, ha dedicato a Pantelleria una bellissima composizione che vi invito ad ascoltare cliccando nel link che trovate nelle info.

Aspettando quel momento, vi auguro delle serene festività e mi raccomando GitErrate sempre, in ogni modo, in ogni tempo, fisicamente o con la fantasia, e non abbiate paura di perdervi, solo chi si perde può ritrovare la giusta via.)O(


Informazioni

Pantelleria è un’isola vulcanica di 83 kmq, posta a 65 km nord est dalla Tunisia e a 110Km sud ovest dalla Sicilia.

Raggiunge un’ altitudine di 836 m sul livello del mare con Montagna Grande  e i suoi abitanti sono 7364.

L’isola è dotata sia di un’aeroporto sia di un porto.

Il clima è di tipo mediterraneo caldo, temperato da venti marini che soffiano in ogni stagione, come lo scirocco e il maestrale.

Se avete voglia di scoprire la meravigliosa musica che Francesco Mascio ha composto per questa bella isola cliccate su questo link : https://youtu.be/GyDWU1EZ1js


ʟα ɢıтεяяαптε


 


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