GitErrando nella memoria, che a me sembra troppo corta...

Cari Giterranti

Oggi è il giorno della memoria e mi ero ripromessa di non scrivere alcuna riflessione, una promessa che non posso mantenere perché intorno a me sto vedendo un clima di odio, di divisione, di emarginazione, di insofferenza, di violenza, di discriminazione palese.


Stanno emergendo mille sfaccettature nere dell’animo umano, sfaccettature che mai avrei pensato di scorgere in quelle persone che fino a ieri si facevano paladini dei diritti di chiunque, anche e giustamente degli ergastolani mafiosi, e che oggi esultano alle limitazioni di libertà imposte ai famigerati no-vax, coloro che hanno, a loro dire, l’ardire, l’ignoranza e l’egoismo di non farsi iniettare un vaccino  “salvavita“, che però pare causi  effetti avversi  a medio e lungo termine dei quali sapremo qualcosa di più fra circa dieci anni.

Non sono un medico e non posso dire chi ha ragione sul vaccino e chi no, ma posso tentare  di fotografare una realtà con il mio pensiero critico, un pensiero che sono giorni che sento premere dentro di me e che ho bisogno di condividere.

Sono una cittadina Italiana, pago le tasse regolarmente da 23 anni visto che ho la fortuna di avere un lavoro.

 In questi 23 anni ho manifestato a favore della legge sull’aborto, perché ritengo che ogni donna abbia il diritto di decidere sul proprio corpo, ho manifestato in piazza per difendere il diritto ad una morte dolce, perché ognuno di noi deve avere il diritto di decidere se continuare a farsi curare o passare oltre senza sofferenza, e allora perchè non dovrei manifestare per il diritto a iniettarsi o no un vaccino? Soprattutto quando è stato ampiamente dimostrato  che non immunizza e che anche i vaccinati si infettano.

Perchè dovrei accettare che chi non è vaccinato perda il lavoro? Perché dovrebbe sembrarmi

giusto che i non vaccinati vadano a fare la spesa per comprare solo generi di prima necessita? Il virus fa forse distinzioni? Per caso questo virus si annida solo sopra le cose futili? Perché mi dovrebbe sembrare giusto che solo i vaccinati, tra l’altro anche potenzialmente positivi, possano prendere l’autobus e un non vaccinato (tamponato) sano no? Perché dovrei essere felice che sullo scuolabus ci salgono solo i bambini vaccinati? Le famiglie di quelli non vaccinati non pagano più le tasse per lo scuolabus? Per quale ragione dovrei accettare di sedermi al ristorante insieme ad altri vaccinati (potenzialmente positivi)  e godere nel vedere persone che non possono sedersi nemmeno all’aperto a prendersi un caffè? Perché dovrei accettare che cittadini che hanno lavorato una vita per questa nazione, per riscuotere ciò che gli è dovuto debbano spendere 15 euro in tamponi, e  un trivaccinato che è stato a contatto con un positivo può invece girare ovunque indisturbato? Perché mi dovrebbe sembrare giusto non far salire sull’autobus una ragazza di dodici anni solo perché le si è scaricato il cellulare e non può dimostrare di essere vaccinata? 

Se questo episodio fosse accaduto tre anni fa, si sarebbe scatenato un putiferio mediatico e l’autista sarebbe stato quantomeno sospeso dal lavoro, perché ora mi dovrebbe sembrare giusto? Perché lo devo accettare come qualcosa che tutela la mia salute? Io non mi sento tutelata da queste leggi discriminatorie e intimidatorie che lo stato italiano continua a promulgare, io mi sento profondamente indignata!

E nella mia indignazione penso al 1938 quando leggi, ordinanze, circolari iniziarono a discriminare una parte di popolazione Italiana, gli Ebrei.


Agli Ebrei, piano piano, fu tolta la libertà di andare a scuola con gli altri bambini, di insegnare, di lavorare nelle pubbliche amministrazioni, nelle banche, nelle assicurazioni, gli fu impedito di fare la spesa negli stessi negozi dei così detti “ariani”, gli fu impedito di andare al cinema, di frequentare centri culturali e tutti i luoghi dove avrebbero dovuto fare attività con gli “ariani”,  e mi viene  in mente anche quella famigerata tessera fascista che fino al 1937 non era obbligatoria ma se non ce l’avevi non potevi avere incarichi nel sistema scolastico, non potevi accedere ai concorsi pubblici, non potevi  accedere al mondo del lavoro in generale e tra l’altro chi assumeva personale senza tessera fascista incorreva  in sanzioni economiche salate.

In più persone mi hanno intimato di non fare paragoni tra la tessera fascista e il Green Pass.

Più persone si sono impegnate a spiegarmi che non è  la stessa cosa e che è vergognoso fare certi paragoni, visto che questo Green Pass è stato messo per la nostra sicurezza durante una pandemia mondiale e che invece le leggi razziali e la tessera Fascista sono state messe per  ben altra cosa; che tra il 1942 e il 1945 sono stati trucidati milioni di Ebrei e di Rom e  invece  i no-vax non vengono certo trucidati, anzi vengono indirizzati in ogni modo a vaccinarsi per il bene loro e della comunità.

Ecco sono giorni che rifletto su queste parole e la mia mente vaga su certe considerazioni.

Nel 1938, quando misero queste leggi orrende, non ci furono deportazioni, ci fu però il silenzio aberrante di milioni di italiani al quale pareva giusto che gli ebrei avessero certe limitazioni.

È da quel silenzio sconcertante che poi è nato uno dei più grandi genocidi della storia, è da quel fregarsene dei diritti di altre persone, da quel sentirsi migliori e superiori, che nessuno o pochi, agirono per proteggere quelle vite umane.


Io mi chiedo cosa penserebbe oggi del Green pass il mio bisnonno Antonio Nicoletti, partigiano insieme ad Amendola e Pertini, colui che ha stracciato più volte la famigerata tessera fascista in faccia a chi glie la voleva far firmare per forza, colui che ha affrontato un gruppo di fascisti che lo volevano uccidere, a mani nude e con la forza di chi sta nel giusto.

Cosa direbbero Primo Levi, Rita Levi Montalcini o i molti ebrei che hanno vissuto le limitazioni delle leggi razziali sulla loro pelle, di questa fantastica tessera che limita di fatto i diritti a chi non vuole vaccinarsi?

Io non lo so, ma dubito che ne sarebbero entusiasti.

Alcuni continuano ad affermare che bisogna svuotare le terapie intensive e che solo vaccinandoci  succederà, ma io continuo a vedere persone che si iniettano ogni quattro mesi la dose salvifica ammalarsi allo stesso modo di chi ha deciso di non farlo.

Vedo che lo stato Italiano ha di fatto tagliato, in piena pandemia, nove miliardi alla sanità

pubblica, vedo che la cura De Donno, tanto sbeffeggiata dai fantastici televirologi italiani, è in realtà stata sperimentata e approvata come cura in Russia,  vedo che i medici continuano ad usare un falso protocollo, quello della Tachipirina e vigile attesa, quando anche il TAR del Lazio ha sentenziato per ben due volte che non è una cura efficace.

Vedo persone fiere di esibire una tessera di liberà a scadenza, perché gli hanno fatto credere che solo così si può dimostrare di essere un cittadino modello che ama la sua nazione, vedo persone danneggiate dal vaccino continuare a chiedere aiuto allo stato che glie lo nega sistematicamente,  vedo personale valido sospeso dal lavoro solo perché hanno deciso di non vaccinarsi.

Vedo che ad oggi, un mafioso, uno spacciatore, un pedofilo, un assassino se vaccinati, hanno più diritti di un onesto lavoratore che non ha il vaccino e vedo le forze dell’ordine impegnate solo a  controllare il green pass e non a difendere i diritti della costituzione su cui hanno giurato.

Vedo medici, con il giuramento di Ippocrate esibito in bella mostra nel loro studio, negare le cure a pazienti che non hanno la terza dose, e tutto ciò mentre la Spagna, l’Inghilterra ed altre nazioni hanno già decretato la fine della pandemia e riaperto tutto senza bisogno di tessere verdi, gialle o bianche e soprattutto, senza obblighi vaccinali di nessun genere.

E mentre molte nazioni stanno tornando alla normalità, in Italia si inaspriscono ancora di più le limitazioni da infliggere ai nuovi “capri espiatori” di una politica inetta e inefficiente, i No- Vax, che a mio parere, visto che pagano le tasse come il resto della popolazione ma hanno una libertà limitata, dovrebbero avere ridotte anche le tasse.

In fondo non possono usufruire dei mezzi pubblici, dell’istruzione universitaria, non possono usufruire della sanità pubblica perché in molti ospedali viene data la priorità ai trivaccinati, non possono andare in posta, in banca, nelle biblioteche, nei musei, addirittura non possono entrare nemmeno in un'agenzia di pompe funebri, non possono acquistare niente a meno che non siano cose di primaria necessità, non possono entrare nei ristoranti, nelle mense, negli alberghi, non possono prendere treni, frequentare palestre, associazioni, luoghi di interesse pubblico, e allora ditemi perché dovrebbero pagare le tasse come chi, invece, può fare tutto. 

Ma veramente esistono  persone alle quali questa immensa discriminazione sembra giusta? O  cittadini italiani che credono che queste limitazioni siano state messe per bloccare la circolazione di un virus? Ma come fanno alcune persone a commemorare il giorno della memoria mentre sputano odio ed esultano alle limitazioni imposte a chi non ha il vaccino? Come fanno a non capire che nonostante il periodo e il motivo sia diverso, la discriminazione e l’odio associato ad essa è lo stesso?

A me fa paura quello che sta succedendo in Italia, fa paura questo silenzio assordante dei sindacati, il vuoto enorme dei giudici, dei costituzionalisti, di coloro che dovrebbero vigilare sulle norme antidiscriminatorie, ma soprattutto mi fa orrore il silenzio del popolo, un silenzio che se non viene rotto da un forte grido di ribellione rischia di travolgerci tutti, vaccinati e non vaccinati.

Come al solito ho Giterrato nei meandri dei miei pensieri, perdendomi e ritrovandomi varie volte, senza la pretesa ne l’arroganza di avere la verità in tasca, ma con la consapevolezza che ogni parola scritta  è frutto di un mio modestissimo pensiero critico che a volte non riesce proprio a fermarsi al pensiero comune.

Quindi vi chiedo un favore, in questo giorno dove il ricordare è così importante, cercate di spendere dieci minuti del vostro tempo a guardare ciò che sta succedendo in questo paese con occhi scevri dal pensare comune, e rivolgete in ultimo un pensiero a chi invece è stato già vittima di discriminazione.

Vi lascio con una frase che mi ha profondamente colpito e che voglio riproporre in questo articolo sperando che vi faccia riflettere come ha fatto riflettere me: 

Hitler non è morto, Hitler è in ogni uomo che discrimina e in ogni uomo che rimane in silenzio. (Eminem)

E tu invece che uomo vuoi essere?

Buon 27 Gennaio a tutti


ʟα ɢıтεяяαптε

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