Racconti GitErranti: L’ Apocalisse di Don Giovanni

Cari Giterranti

In questi due anni di Pandemia, varie volte abbiamo sentito nominare l’Apocalisse, e così mi è tornato in mente un mio racconto scritto anni fa che si intitola appunto “L’Apocalisse di don Giovanni”.
Si lo so, ho aggiunto il Don davanti a Giovanni, ma questo vi dovrebbe far capire che qui si sta parlando di un’altra Apocalisse e soprattutto di un altro Giovanni...
Curiosi? Ecco a voi il mio eretico racconto ...



A chi leggerà questo scritto chiedo di non giudicarmi per ciò che ho fatto.
E’ vero sono un codardo, ma non ho mai avuto velleità di diventare il paladino di chissà quale
causa, altrimenti non avrei scelto di fare il prete.
Ho sempre amato i libri e la mia vita scandita da studio, preghiera, confessioni e sacramenti vari, poi la sera, unico scopo per anni, decifrare l'Apocalisse di Giovanni.
Mi chiamo Giovanni anche io, e sin da piccolo sono stato affascinato da quelle pagine finali che concludono il nuovo testamento.
Mi sono laureato in lingue antiche, e nel frattempo ho capito che entrare in seminario mi avrebbe garantito vitto, alloggio, tempo per studiare e successivamente uno stipendio.
Si sono un opportunista, ma se vi fa piacere saperlo sono stato anche una persona di fede e un grande ricercatore della verità.
Durante il giorno facevo il mio lavoro di servo di Cristo cercando di metterci la giusta passione che ne conveniva, la sera e la notte mi trasformavo in fervente studioso.

Il luogo dove amavo passare le mie serate era la soffitta della canonica, un sottotetto che avevo risistemato a mio piacere dipingendo le pareti di un
bel color salmone.
L’avevo arredato con una piccola scrivania di legno, una lampada da studio con luce calda, scaffali pieni di libri e uno spaccatesta, uno strumento di tortura trovato proprio in soffitta che utilizzavo, insieme a due tavole di legno, come pressa quando dovevo provvedere a una rilegatura casareccia di alcuni vecchi libri rovinati dall'usura.
Amavo concludere la serata di studio guardando il cielo dal lucernario mentre sorseggiavo un bel bicchiere di buon whisky.
Insomma una vita senza infamia e senza lode, fino a quella sera, quando tutto è cambiato.
Stavo come al solito curvo sulla scrivania con tre traduzioni diverse e il testo in greco dell'Apocalisse quando un immensa luce pervase la stanza.
Era talmente accecante che non riuscivo a guardarla direttamente, poi schermandomi gli occhi con le mani riuscii a vedere una sagoma immersa nelle fiamme.
In un attimo fui pervaso da una paura così improvvisa da rimanerne paralizzato, il cuore batteva all’impazzata e nonostante cercassi di urlare nessun suono usciva dalla mia gola che era così chiusa da non farmi respirare, e svenni riverso sulla scrivania.
Ripresi conoscenza sentendo una mano che mi toccava la spalla destra e una voce profonda e
calma che mi rassicurava.
«Giovanni! Non temere. Per anni hai cercato delle risposte, sono qui per dartele».
D’istinto mi girai col cuore in gola e teso come una corda di violino, ma non vidi nessuno, poi si formò davanti ai miei occhi una nebbiolina sempre più densa così da sembrare fumo e da quel fumo, iniziarono a scaturire delle lingue di fuoco e la figura che avevo intravisto prima prese forma, meno luminosa ma ancora avvolta dalle fiamme.
I suoi capelli erano bianchi e lunghi come la sua veste, una tunica che gli arrivava fino ai piedi con una cintura dorata in vita.
Gli occhi erano talmente luminosi che parevano privi di bulbi oculari.

Il suo viso, un ovale perfetto, e il suo sorriso, benevolo e beffardo mi catturavano l'attenzione.
Ero ancora incapace di proferir verbo, ma le mie emozioni si stavano stabilizzando.
Non che la paura mi fosse passata, ma almeno riuscivo a respirare.
«Calmati Giovanni! Come ti ho detto sono qui per soddisfare la tua voglia di conoscenza. Chiedi e ti sarà risposto.»
La sua voce calda ma allo stesso tempo perentoria sembrava provenire da ogni angolo della stanza, come se fosse in stereofonia.
Prima di parlare mi feci per tre volte il segno della croce; rivoletti di sudore mi scendevano giù per il collo, deglutii varie volte prima di trovare il coraggio di domandare con voce tremante: « tu... chi sei?»
Le due fasce luminose che erano i suoi occhi si puntarono nei miei e sentii rispondere: «sono un povero Cristo o un povero Diavolo, dipende dal tuo punto di vista».
Rimasi in silenzio per qualche secondo cercando di analizzare la situazione, ma l’unico pensiero che riuscii a formulare fu quello di essere in presenza del Demonio.
Con la mano destra cercai di prendere il crocifisso che avevo al collo ma continuava a scivolarmi,
mi asciugai il palmo sudato sui pantaloni e finalmente riuscii ad afferrarlo e a portarlo davanti al viso urlando: «IN NOME DI DIO VADE RETRO SATANA!!!»
La figura non si mosse ma il suo sorriso si allargò.
«Dimmi Giovanni, perché dovrei aver terrore di un pezzo di legno a forma di croce con un uomo morto appiccicato sopra? Tutta la tua voglia di conoscenza si riduce nel chiedermi chi sono per poi urlarmi in faccia di andarmene? Ma in nome di quale Dio stai cercando di scacciarmi? Di quell’ Essere Supremo che si autodefinisce iroso e geloso? Colui che vi ha voluto peccatori?
Dai servo di Cristo, cosa hai da dire in Sua difesa?»
Tremavo, avrei voluto scappare lontano, invece caddi in ginocchio a testa china e a mani giunte.
«Dio ci ha indicato la strada da seguire dandoci l'Antico Testamento con i dieci comandamenti e suo figlio è morto in croce per amore di tutti noi, per lavare la terra dal peccato!»
Alzai la testa verso di lui, «tu, chiunque tu sia, stai commettendo un grave crimine a parlare di Dio in questi termini, Dio il giusto, il misericordioso, l'onnipotente, il creatore del cielo e della terra, colui che è puro amore».
«Puro amore dici? Ahahahahahahah mi fai ridere Giovanni, sei davvero il degno pastore di un branco di pecore! Eppure sei uno studioso com’è possibile che non hai mai riflettuto su alcuni accadimenti della storia? Sono riportati a chiare lettere nel tuo libro sacro! Partiamo dai comandamenti dell’Antico Testamento, il sesto è uno dei più importanti, lo definite un peccato mortale, citamelo Giovanni!»
Ero ancora un po’ confuso da ciò che stava accadendo, ma risposi in automatico «Deuteronomio capitolo 5 versetto 17- non uccidere-»
L’Essere sorrise compiaciuto: «è quanto mai singolare che colui che vi ha dato una regola così potente come “non uccidere”, sia il primo ad infrangerla! Nemmeno Lui è senza peccato! Anzi soprattutto Lui!»
Balzai in piedi e piantai il mio sguardo nei suoi occhi fiammeggianti «Ora so chi sei! Il grande bestemmiatore, l’avversario di Dio, il distruttore, sei tu il serpente dell’Eden, vattene! Non mi indurrai in tentazione, VATTENE!»
Alle mie parole, le fiamme che lo avvolgevano iniziarono a diminuire e la sua figura apparve più nitida che mai.
«Caro il mio sacerdote, da anni reciti il Padre Nostro e non hai mai pensato che ogni giorno ti raccomandi al tuo Dio con le parole -non indurmi in tentazione ma liberami dal male- senza mai chiederti perché un Dio di puro amore dovrebbe indurti in tentazione. Nel tuo libro sacro sono riportate le stragi fatte direttamente dalla mano di Dio, vuoi che te le elenchi? Iniziamo dal

diluvio universale. Non è stato colui che chiamate il compassionevole a decidere che tutta l’umanità doveva morire affogata, ad eccezione di Noè e della sua famiglia? Trenta milioni di esseri viventi uccisi dal tuo Dio. E chi ha deciso la sorte di tutti i primogeniti d'Egitto? Cinquecentomila morti! Sodoma e Gomorra distrutte da una pioggia infuocata? Più o meno altri mille morti. Devo continuare?» 
Mi tremavano le mani mentre una rabbia feroce mi saliva dallo stomaco fino alla bocca, serrai le mascelle, buttai la testa indietro e con tutto il fiato che avevo in gola urlai: «TUTTI PECCATORI! DIO LI HA PUNITI PERCHE’ ERANO DEI PECCATORI! PECCATORI HAI CAPITO?»
Cercai di calmarmi ma l’adrenalina mi faceva ancora tremare e continuai: «si sa che la sodomia è un aberrazione – Levitico capitolo 18 versetto 22  Non avrai con maschio relazioni che si hanno con una donna: è abominio - per questo ha distrutto Sodoma e Gomorra, per Abominio a DIO!!!»
«Ma Giovanni mi sorprendi! Questa sera hai cenato con un risotto ai gamberi! Ti ricordo che nel tuo libro sacro c’è scritto che mangiare crostacei è un abominio.»
Poi con tono inflessibile continuò: «Levitico capitolo 11 versetti dal 9 al 12 - Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutti quelli acquatici. Potrete mangiare quanti hanno pinne e squame, sia nei mari, sia nei fiumi. Ma di tutti gli animali, che si muovono o vivono nelle acque, nei mari e nei fiumi, quanti non hanno né pinne né squame, li terrete in abominio. Essi saranno per voi in abominio; non mangerete la loro carne e terrete in abominio i loro cadaveri. Tutto ciò che non ha né pinne né squame nelle acque sarà per voi in abominio.-  Ecco, questa sera hai cenato mangiando un cibo che è in abominio al tuo Dio, quindi secondo il tuo ragionamento Dio dovrebbe sterminare tutti coloro che mangiano crostacei, te compreso. Dai Prete! Eppure pensavo che essendo uno studioso avessi messo da parte la fede cieca e vedessi le cose in maniera più obiettiva!»
Con voce tremante risposi: «ma la venuta di Cristo ha tolto alcune limitazioni, nei vangeli…»
«NON CERCARE DI GIUSTIFICARE L’INGIUSTIFICABILE! - Tuonò l’Essere tra le fiamme- Le tre grandi religioni monoteiste adorano tutte lo stesso Dio. Ti devo ricordare che in Suo nome sono stati uccisi circa un milione e trecentomila tra uomini, donne e bambini durante la prima

crociata? E durante l'inquisizione quante persone sono state uccise in nome di Dio? E quante  sono state torturate! Vogliamo ricordare il genocidio degli Indiani d'America? Indovina in nome di chi è stato perpetrato eh? Per non parlare della condizione di indigenza e sottomissione  in  cui  avete  gettato la donna da millenni per colpa della parola di Dio. Vi ha fatto credere che fare sesso fosse peccato! L’atto creativo  più potente in assoluto, l’energia che vi rende di fatto simili  al Creatore del Tutto, Lui, il vostro Dio ve l’ha fatta vivere come un peccato mortale, così da portarvi a pensare che le donne fossero figlie del Demonio in quanto belle e desiderabili! Ma quale Demonio! E soprattutto quale peccato! Tutta un invenzione creata ad hoc per tenervi sottomessi. Vogliamo parlare di quei credenti che in nome di Dio continuano ancora a fare attentati? E del popolo eletto che bombarda gli abitanti della Palestina asserendo che Dio, tremila anni fa, quella terra l'aveva assegnata a loro? Devo continuare? Se in nome di colui che tu chiami Dio di puro amore è stato fatto tutto questo... beh, sappi che in nome di Satana non si sarebbe potuto fare di meglio».
L'ultima affermazione mi aveva completamente spiazzato, calde lacrime mi scendevano lungo le guance, non sapevo come rispondere.
Tutto ciò che l'Essere aveva detto era vero, ma non l'avevo mai considerato nell'insieme.
Lui era là, nella sua veste fiammeggiante che mi guardava, aspettava che dicessi qualcosa e

sinceramente avrei voluto avere dei validi argomenti per confutarlo ma non ne avevo.
Pensavo a quante volte mi fossi eccitato durante le confessioni piccanti delle mie parrocchiane, a quante volte avrei voluto stringere una donna fra le braccia affinché alleviasse la mia solitudine, a quante volte il mio pensiero tornava a Sofia e a quei tre bellissimi giorni di spensieratezza, sesso e coccole prima di indossare l'abito talare, ma soprattutto a quante volte mi costringevo a pensare che il sesso era un grave peccato, che avevo fatto un giuramento e che Dio mi avrebbe ricompensato col paradiso dopo la morte del corpo.
Piano, con la testa reclinata sul petto e con passo tremante tornai a sedermi alla scrivania.
Presi in mano i libri e li chiusi  uno dopo l’altro continuando a piangere sommessamente.
Poi mi feci coraggio e con voce rotta dal pianto chiesi: «hai detto che mi avresti portato la conoscenza, voglio sapere chi è l’Anticristo e quando arriverà il suo tempo! Fino ad adesso hai fatto crollare le mie convinzioni su Dio, ma non puoi farlo con Cristo, figlio di Dio, morto in croce per lavare i nostri peccati.»
«Attento Giovanni a ciò che chiedi, sei sicuro che vuoi che risponda alle tue domande? Sei davvero pronto a conoscere la verità?»
Senza esitazione risposi: «si lo voglio! Sono pronto!»
«Bene. Sappi che qualcuno è davvero morto in croce. Prendi il vangelo di Giovanni, l’originale scritto in copto, e citami come viene chiamato Cristo durante il processo con Ponzio Pilato».
Non avevo bisogno di prendere quel testo, lo avevo letto e tradotto così tante volte che lo sapevo a memoria: «il nome di Cristo è Yehoshua bar Joseph».
«Esatto! E dimmi come si chiamava il ladrone che è stato liberato dalla folla? Dovresti sapere anche questo».
«Certo che lo so! Si chiamava Yehoshua Barabba, ma non capisco non vedo il nesso di tutto questo discorso con l'Anticristo».
«Ancora non ci sei arrivato? Sia Cristo che Barabba si chiamano ambedue Yehoshua giusto?»
«Si certo era un nome molto comune».
«E il cognome Giovanni? Come era identificato un uomo nell'antica Giudea?»
«Col suffisso “bar” che significa figlio di… e il nome del padre».
«Giusto!…mi sai spiegare perché il vostro Cristo si chiamava Bar Joseph ovvero figlio di Giuseppe e l’altro, il ladrone, aveva un cognome non meglio identificato in Barabba? dividi le parole Giovanni, e non avere paura di dire ciò che vedo hai capito».
Mi tenevo la testa fra le mani, non potevo credere a ciò che avevo compreso in quel momento, la verità era stata sempre davanti ai miei occhi e non l’avevo mai vista.
«Ma non può essere, cioè Barabba diventerebbe Bar Abba, ovvero figlio di Dio, che è stato salvato dalla folla e non è morto in Croce! Se colui che viene chiamato “L’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo” non è morto e non c’è stato il divino sacrificio, non c’è stata nemmeno la resurrezione. I fondamenti della nostra religione decadono. Non è possibile è tutto un grande inganno!»
Mentre parlavo, mi sorgevano una miriade di domande, tutto ciò che avevo studiato per anni si era rovesciato! Ma dovevo sapere, anzi, avevo bisogno di sentirmelo dire, alzai la testa verso l’Essere e fissai i suoi occhi luminosi «chi è colui che è morto in croce?»
«Ecco, questa è una domanda sensata! E’ morto quello che voi definireste ai tempi di oggi uno sciamano, un curandero, un sapiente, un medico, un illuminato ma soprattutto è morto in croce un Uomo figlio di un Uomo, generato con un semplice atto sessuale come tutti. Ora hai gli elementi per decifrare l’Apocalisse, rispondimi Giovanni, quale è il tempo dell’Anticristo e soprattutto chi è L’Anticristo?»
Sapevo le rispose, ma la mia bocca si rifiutava di pronunciarle.
Avevo la gola secca e un immane voglia di ingurgitare un bicchiere di whisky.
Mentre cercavo la forza per ammettere ciò che mi era stato rivelato, l’essere diventò sempre più evanescente fino a scomparire.
Passai giorni tremendi.
Non riuscivo più a fare niente, il solo pensiero di officiare una messa mi dava il voltastomaco, la mia vita era stata definitivamente sconvolta.

Iniziai ad avere attacchi di panico, avrei voluto parlare con qualcuno di ciò che mi era successo quella sera e delle conclusioni alle quali ero arrivato, ma avevo paura di essere preso per pazzo.
Con la scusa della depressione, chiesi la possibilità di allontanarmi dalla mia parrocchia e dalle responsabilità per sei mesi, per curarmi.
Durante quel periodo, lontano da tutti e da tutto, seppi cosa avrei dovuto fare.
Scrivo questa lettera per lasciarvi una testimonianza di quella sera e del perché me ne sono andato, spero vi sia d’aiuto.

Buona vita a tutti.

PS: Cercherete invano i cinquecentocinquanta mila euro stanziati dal Vaticano per il restauro del campanile e della chiesa, mi sono serviti a cambiare definitivamente vita e a dare un futuro a me, a Sofia e al nostro bambino che porta in grembo.
Ah dimenticavo, sappiate che l’avvento dell’Anticristo è già avvenuto 2000 anni fa!
Giovanni non descrisse ciò che sarebbe dovuto accadere in futuro, come tutti gli studiosi ancora credono, ma ciò che accadde in quel tempo.
Ricordatevi sempre che la storia la scrivono i vincitori!
Altro non vi dico, ma vi invito a rileggere L’Apocalisse con nuovi occhi.
La chiave per capire chi è l’Anticristo invece è questa : Apocalisse capitolo 13 versetto 8 -L'adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello che è stato immolato. Se uno ha orecchi, ascolti-.


Informazioni

Il racconto è inserito nel libro “ Un libro ti cambia la vita e altri racconti” lo puoi trovare su Amazon sia in cartaceo che in formato elettronico.

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Commenti

  1. Uau questo racconto é molto forte, e pieno di curiosita',grazie

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  2. Davvero interessante. Potrebbe essere anche l'inizio di un film. Cercherò il libro sui siti da Voi elencati. Grazie e buona continua ispirazione..:)

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