GitErrando nella Mitologia: Le Amazzoni ...Donne leggendarie o vere Guerriere?

Cari Giterranti  

Chi di voi  durante lo studio dell’Iliade è stato affascinato da Pentesilea e dalle sue Amazzoni?

Io sicuramente! Anzi vi confesso che Achille non mi è mai piaciuto, così pieno di se, così invincibile (tranne il suo tallone ovviamente), e anche se non l’ho mai detto apertamente ho sempre fatto il tifo per i Troiani e per le Amazzoni che combattevano al fianco di Enea.

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Creato da Enrica Cantarini

Per anni ho pensato che fossero figure mitologiche, personaggi usciti dalla mente di qualche scrittore antico come appunto Omero, ma poi tempo fa, giterrando come il mio solito in libreria, vidi un libro che catturò la mia attenzione.

Ovviamente lo comprai e quando lo iniziai a leggere mi resi conto che diversamente da quel che pensavo le Amazzoni sono esistite veramente, ma quello che più mi ha colpito è stato capire il perché hanno rinunciato ad avere uomini nel loro accampamento.

Nel 2000 a.C. circa, una popolazione nomade Scita invase l’area che dal Caucaso scende verso il Mar Nero e si accampò al confine dell’Asia Minore.

Una delle caratteristiche principali di questo popolo era che le donne e gli uomini avevano uguali diritti e uguali doveri.

Poco dopo essersi insediati nell’area vicino all’Asia Minore, gli Sciti dovettero combattere per lunghi anni contro gli Egiziani capeggiati da Sesostri, così le donne, rimaste negli accampamenti dovettero vedersela da sole, soprattutto per quanto riguardava le incursioni di altri villaggi che tentavano di saccheggiare il loro accampamento.

Si organizzarono: sapevano cacciare, cavalcare e soprattutto sapevano usare arco e frecce, difesero i loro accampamenti in maniera egregia, si procurarono per anni il cibo per loro e per i loro figli e soprattutto presero consapevolezza che vivere in una comunità di sole donne ( a parte i bambini) non era poi così male.

Quando gli uomini tornarono dalla guerra furono comunque accolti benevolmente poiché pensarono che la loro voglia di combattere fosse esaurita e che  oramai la pace avrebbe regnato.

Purtroppo però, l’indole guerriera degli uomini Sciti era sono sopita, così dopo pochi anni


mossero battaglia verso le altre tribù Scite che si erano insediate nei territori vicini.

Alcune tribù si unirono e fuggirono in un area denominata Temiscira, ma invece di cercare di vivere pacificamente con le popolazioni autoctone,  la loro indole selvaggia li portò a fare razzie di bestiame e saccheggi prolungati e le popolazioni di quella zona, esasperati dai loro attacchi, gli mossero guerra sconfiggendoli.

Alle donne Scite non rimase che seppellire i propri morti, farsi coraggio e rimettere in piedi quell’organizzazione che già in passato le aveva salvate da morte certa.

In poco tempo si organizzarono e soprattutto decisero di non avere più uomini nel loro accampamento, erano stanche di vedere i propri figli e i propri compagni morire in guerra.

Costituirono uno stato tutto al femminile e fondarono la città di Temiscira.

Creato da Enrica Cantarini

Abolirono il vincolo coniugale, divisero il potere tra due donne, quello temporale alla regina e quello spirituale alla sciamana.

Fecero un alleanza con i Garganesi con i quali nei primi due mesi di primavera ( Aprile e Maggio) avevano rapporti sessuali per poter procreare.

Vivevano i mesi di gravidanza nella loro comunità, e mentre le figlie femmine erano destinate a vivere con loro, i figli maschi  venivano dati ai Garganesi che li accoglievano e allevavano insieme agli altri figli.

Ma da dove deriva il nome Amazzoni e soprattutto come era strutturata la loro società?

Alcuni studiosi hanno approntato varie ipotesi, c’è chi sostiene che derivi dal greco A -mazos o a-mastos ovvero prive di mammella, visto che si narra che per tirare meglio l’arco si bruciassero la ghiandola mammaria destra; ma se lasciamo da parte il concetto dell’alfa privativo e prendiamo in considerazione la preposizione “ama”, otteniamo le parole ama-zoosai che significa “vivere insieme” e ama-zoonais che significa “con cintura”, alludendo alla famosa cintura delle Amazzoni di cui si parla in varie leggende.

Onestamente io amo pensare che il loro nome derivi proprio da queste due parole, perché non credo che delle donne, anche se guerriere, possano bruciarsi il seno simbolo e mezzo di nutrimento per le loro figlie, solo per poter tirare l’arco in maniera migliore.

Svelata l’etimologia del nome, vi vado a parlare brevemente della loro società.

Le Amazzoni erano adoratrici della Dea Artemide (Diana), signora delle foreste, dei monti, degli


animali, della natura tutta e delle acque.

Innalzavano a lei altari sotto l’ombra dei sacri olmi e dei faggi, sicure che la Dea si manifestasse propio negli alberi che rappresentano la comunicazione dei tre mondi, quello della terra umida e profonda, quello della superficie e quello del cielo.

La Dea Artemide era anche collegata alla luna e ai riti lunari che venivano svolti con grande cura da queste intrepide donne.

Oltre ad Artemide, le Amazzoni veneravano anche la Dea Cibele, la Grande Madre, che invocavano e pregavano davanti a una grande pietra nera e lucida levigata e scolpita a forma di uovo. ( molto probabilmente Ossidiana.)

Creata da Enrica Cantarini

Avevano due Regine: la guerriera e la sciamana, e anche la loro comunità di donne si divideva in due parti, quelle che si occupavano della caccia, la difesa e la guerra e quelle invece che si occupavano della parte più mite e spirituale, ma nonostante questa divisione tutte dovevano saper combattere e cavalcare.

Conoscevano il segreto dell’allevamento e della doma dei cavalli, che venivano allevati  vicino alle loro abitazioni così da poterci instaurare un legame indissolubile.

Le loro armi erano l’arco, la lancia, l’ascia bipenne e lo scudo e quando andavano in battaglia suonavano il sistro, uno strumento che produceva dei suoni sottili e armonici quando veniva scosso.

Insomma le Amazzoni non sono solo guerriere mitologiche ma sono anche e soprattutto Donne  vissute in un periodo storico di guerre e conquiste, Donne che hanno dovuto prendere decisioni estreme, come quella di non crescere i figli maschi e di non avere uomini accanto se non per il rito di fertilità. Donne forti, pronte a qualsiasi situazione ma senza scordarsi la loro natura femminile, continuando a venerare la Grande Madre e prendendo forza dalla natura.

Ci sarebbero ancora mille cose da dire su questo popolo di Donne guerriere, ma spero di aver acceso comunque la vostra curiosità anche con queste poche nozioni.

Sono sicura che molte di voi GitErreranno sul web alla ricerca di notizie sulle Amazzoni e allora vi lascio alle vostre ricerche e vi suggerisco di leggere anche la sezione “informazioni” dove potrete trovare alcuni spunti.

A presto e grazie del vostro tempo...

Informazioni

Il libro dal quale ho preso queste informazioni è “Amazzoni” di Vanna De Angelis edito da PIEMME.

Pietra venerata dalle Amazzoni è l’Ossidiana, il loro strumento magico il sistro, satellite di riferimento la Luna, Alberi sacri Olmo e Faggio, animale sacro cavallo e cervo, abiti delle guerriere: corazza di pelle con gonnellino corto, abiti delle donne sacerdotesse: tunica lunga di pelle.

Curiosità: Le Amazzoni si nutrivano esclusivamente di frutti e selvaggina, non coltivavano la terra e l’unico animale che allevavano era il cavallo del quale bevevano anche il latte, non tessevano e quindi si vestivano in maniera esclusiva di pelli conciate.

L’arco e le frecce erano le loro armi preferite insieme alla lancia, l’ascia bipenne e un piccolo scudo a forma di mezza luna.

Si narra che la loro cintura concentrasse in se tutta la potenza del femminile, diverso e invincibile, un simbolo che riunisce in sè forza e valore.

I disegni di questo articolo sono stati realizzati da Enrica Cantarini che potete trovare su Instagram a : Instagram@_3rrecaa_


ʟα ɢıтεяяαптε










Commenti

  1. Grazie cara sempre interessante, mi fa riflettere questo mondo al femminile, chi sa che un giorno la donna possa condurre il mondo verso la consapevolezza, e tutto il bene che ne consegue, forse questo percorso è già iniziato......

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    1. Io sono sicurissima che questo percorso è già iniziato! :-)

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