GitErrando nelle Tradizioni: Celebrando Litha, il solstizio d’Estate.

 Cari Giterranti 


Oggi è il Solstizio d’Estate, il giorno più lungo dell’anno, il trionfo della luce sull’oscurità, la

natura è al massimo del proprio potere ma, passati i tre giorni di “Solstat” ovvero di Sole fermo (parola latina dal quale deriva la parola solstizio) la luce inesorabilmente diminuirà fino al 21  Dicembre, quando nel giorno più corto dell’anno riprenderà il suo cammino in ascesa.

E come nel Tao, nel giorno massimo di luce inizia l’oscurità e nel giorno massimo di oscurità inizia la luce, così è la legge della natura e così sarà per l’eternità.

Gli antichi capivano bene la grande magia che regnava in questi giorni e l’hanno sempre celebrata, poiché avvertivano che le linee energetiche della Terra venivano potenziate dalla massima potenza del sole. 


E nei pressi di quelle linee energetiche hanno costruito monumenti come Stonehenge o i vari Menhir sparsi in Europa, molto probabilmente anche la piramide Etrusca di Bomarzo è stata costruita lungo quelle linee energetiche.

Ma come si festeggiava Litha nell’antichità? 

Essendo appunto il momento di massima potenza della natura si raccoglievano a mattina presto le erbe curative possibilmente bagnate dalla rugiada, e fiori da mettere sotto il cuscino. ( con l’avvento del Cristianesimo tutto ciò viene effettuato il 24 Giugno ovvero nella notte di San Giovanni.)

Molto probabilmente le nostre antenate andavano nude  a raccogliere queste erbe, così da essere bagnate dalla rugiada della mattina che si credeva essere  miracolosa,  propiziatrice di fertilità,  salute, ricrescita dei capelli e  giovinezza.

Il Timo, la Ruta e la Maggiorana, venivano raccolte sia per scopo curativo sia per essere bruciati nei falò propiziatori della sera che venivano saltati per ingraziarsi la fortuna, da giovani innamorati.

Chi invece cercava l’amore, poneva fiori sotto il cuscino, sicuro di poter trasformare il sogno in realtà

Si onorava la Dea Litha, Dea del grano chiamata così in Sassone, che nel nostro territorio era Demetra e Cerere,  ma venivano onorate anche le Dee lunari come Diana, poiché a loro era associata la rugiada magica di questo giorno.

E noi come possiamo festeggiare questo magico giorno?

Raccogliere la mattina presto piante e fiori officinali, onde evitare di essere denunciate meglio essere vestite, ma possiamo comunque fare l’acqua magica mettendo dei fiori raccolti  a mollo in una bagnarola posta alla luna per tutta la notte.

Alcune erbe potreste conservarle come porta fortuna e se raccogliete l’iperico, come da tradizione, ricordate che raccolto a mezzogiorno del 21 Giugno guarisce moltissime malattie, mentre se raccogliamo le radici a mezzanotte le possiamo usare come talismano per scacciare spiriti maligni.

La sera accendete un falò e alimentatelo con nove erbe specifiche che vi purificheranno dalle negatività e vi propizieranno alla fortuna e all’abbondanza, queste erbe sono: Iperico, Verbena, Lavanda, Finocchio, Ruta, Vischio, Timo, Artemisia e Piantaggine.

Festeggiate con cibo, bevande, amici, canti e musica, fate anche la divinazione dell’uovo, ovvero versate l’albume dell’uovo in un contenitore di vetro pieno a metà con acqua, lasciatelo la notte sul davanzale e la mattina guardate che forma ha preso l’albume, se nel bicchiere trovate tante bollicine e delle “vele” la prosperità e la buona fortuna è assicurata.

Se avete pietre come la Corniola potete porla al sole nelle ore meno calde, mentre durante la notte potete mettere alla luna l’Adularia e tutti i cristalli.

Piccoli riti che possono ricongiungerci alla natura, alle energie sottili e soprattutto che possono farci riscoprire le nostre radici e il nostro passato, soprattutto in questi tempi dove Madre Natura sembra non sopportare più i nostri soprusi ( e giustamente direi.)

La siccità incombe, innumerevoli incendi bruciano ettari di bosco, bombe d’acqua si abbattono

ovunque distruggendo e senza portare beneficio alle falde acquifere, il vento continua a tirare troppo forte per questa stagione e noi sembriamo imbambolati, annichiliti, quasi rassegnati, ma invece di aspettare il peggio iniziamo a piantare alberi, basta un seme a testa, un albero a testa per cambiare questa tendenza distruttiva.

Mangiate una pesca, un’ albiococca, una susina? Piantate quel seme! Fatelo per voi, ma soprattutto fatelo per lasciare il mondo migliore di come lo avete trovato.

Questa è la vera magia di questo giorno.

Buon solstizio GitErranti.


Informazioni

Per chi vuole leggere l’articolo sulla piramide Etrusca di Bomarzo clicchi su questo link:

http://giterrandoblog.blogspot.com/2021/06/perdersi-bomarzo-il-bosco-sacro-e-la.html

ʟα ɢıтεяяαптε





 



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