GitErrando nella Mitologia: Mabon e il Mito di Persefone.

 Cari Giterranti


Oggi è l’equinozio d’autunno, luce e buio sono in equilibrio, il secondo raccolto sta per concludersi, gli uccelli migratori si riuniscono per partire verso mete più calde, le foglie ingialliscono, l’uva, appena raccolta, riposa nelle botti in attesa di fermentare e trasformarsi in vino.

Un periodo magico e particolare che, anche in antichità, è sempre stato venerato e festeggiato.

Nell’antica città greca di Eleusi, questo era il periodo in cui, nel Santuario di Demetra, venivano festeggiati i Misteri Eleusini, narrati per la prima volta da Omero, riti di cui abbiamo scarse informazioni a causa del segreto che veniva imposto agli iniziati.

Sicuramente però conosciamo il Mito ad essi associato, ovvero quello di Persefone.

Demetra (Caerere per i latini ) era una mamma orgogliosa di sua figlia Core, le stava insegnando a far fiorire i boccioli, a rendere vitale qualsiasi seme, a mantenere verde e fertile la terra.

Un giorno, mentre Core passeggiava in un prato con le sue amiche, la terra iniziò a tremare  intensamente fino a spaccarsi davanti ai suoi piedi.

La Dea precipitò nella voragine che poco dopo si richiuse senza lasciare traccia della giovane donna che si trovò catapultata nell’Oltretomba.

Ade ( Plutone), che cercava una compagna da tempo, colpito da

una freccia di Cupido, aveva deciso di rapire colei che oramai da mesi spiava in segreto, Core, la figlia di Demetra.

Contro la sua volontà la ragazza si ritrovò regina di un regno che non aveva mai desiderato, con un marito che non amava, e immersa giorno e notte nell’oscurità con un coro di lamenti e pianti.

Cercò invano di fuggire e rifiutò di mangiare qualsiasi cibo le venisse offerto, cedette solo a qualche chicco di melograno senza sapere che, mangiando i frutti dell’Oltretomba sarebbe stata condannata a rimanervi per l’eternità.


Dopo aver assaporato quei pochi chicchi di melograno, la  giovane fanciulla subì una trasformazione, il sorriso le scomparve dalle labbra e il freddo umido del suo regno le si insinuò
 nelle ossa: diventò così Persefone ( Proserpina) la Dea della Terra e dell’oltretomba.

Intanto sua mamma Demetra non si dava pace cercandola in ogni dove, fino a quando non venne a sapere che sua figlia  era trattenuta nell’ Oltretomba con l’inganno.

Demetra si disperò a tal punto da inscenare il primo “sciopero” della storia, lei, Dea dell’agricoltura e della fertilità, decise di incrociare le braccia e non  svolgere più il suo lavoro.

Dopo mesi gelidi, oscuri e martoriati da carestie di ogni tipo, Zeus decise di intervenire  per cercare di  placare l’ira di Demetra che richiedeva indietro sua figlia.

Purtroppo però, Persefone, avendo mangiato i chicchi di melograno si era legata all’Oltretomba a vita, ma Zeus riuscì a trovare un valido compromesso:  il melograno non era stato consumato per intero quindi decise che si poteva ovviare alla regola, facendo restare Persefone negli inferi tanti mesi quanti chicchi


di melograno aveva consumato.

In alcuni racconti  Persefone rimane nell’oltretomba per soli quattro mesi, in altri i mesi crescono a sei, ma l’importante è che Demetra abbia raggiunto il suo scopo e sia tornata  a svolgere il suo lavoro, ovvero quello di rendere fertile la terra.

I Celti invece in questo periodo avevano un altro mito, simile in qualche maniera a quello di Persefone.

Mabon ( grande figlio) è un Dio Gallese che fu rapito dalla propria madre Modron (Grande Madre) quando aveva solo tre giorni di vita.

Mabon vive prigioniero felice nel mondo di Modron, che altro non è che il suo grembo da dove lui può rinascere continuamente.

Mabon è la controparte maschile di Persefone, mentre Modron a mio avviso, è la controparte femminile di Ade.

Particolare come, nonostante Greci e Gallesi siano lontani sia come posizionamento geografico che come cultura, i loro racconti e miti siano simili.

Ma a prescindere dai miti e dalle leggende, ciò che è sicuro è che questo periodo dell’anno, dove la luce da il cambio all’oscurità, era considerato sacro.

È un periodo di bilanci, di raccolta e soprattutto di preparazione all’inverno, la natura piano piano si addormenta e anche noi abbiamo voglia di rimanere nel tepore delle nostre case.

Osservate come cambiano i colori delle foglie, passeggiate nei boschi per respirare l’aria fresca e pungente dell’autunno, odorate il vento e riempite i vostri sensi con la bellezza che questo periodo porta con se e gioite, gioite perché fra soli tre mesi la luce tornerà a rosicchiare tempo al buio, e la vita germoglierà nuovamente perché Persefone tornerà a camminare sulla terra insieme a sua madre Demetra.

Informazioni

Ho letto un bellissimo libro che parla di questo mito e lo consiglio a chiunque voglia approfondire in maniera piacevole la storia: Io sono Persefone di Daniele Coluzzi edito da Rizzoli.

Per festeggiare questo giorno: bevete un bicchiere di vino rosso, guastandovi tutto, sapore e odore.

Mangiate un bel pezzo di torta di mele, meglio se l’avete fatta voi in casa.

Incenso: Mirra, Salvia, Pino.

Pietre correlate: Ametista, Topazio, corniola, Zaffiri, Ambra, Cristallo di Rocca, Peridoto, Avventurina.

Colori: Marrone, Arancione, Oro e Bordeaux.

Alberi: Meli, Noccioli.

Erbe: Achillea, Calendula, Salvia, Camomilla.

Musica e video: https://www.youtube.com/watch?v=JJMkE0OOwTI

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