GitErrando nella Mitologia: La Profetessa Cassandra.

 Cari Giterranti …

quante volte avete sentito questo nome, fonte di ansia e sventura? Ne parla Omero nell’Iliade e anche nell’Odissea, ma soprattutto ne parla Virgilio nell’Eneide, dove Cassandra mette in guardia i troiani sul famoso cavallo di legno, ma non viene creduta.

Ma chi è questa sfortunata profetessa, con il dono di vedere tra le pieghe del fato e la maledizione  di non essere mai ascoltata?

Figlia di Ecuba e di Priamo Re di Troia, gemella di Eleno e profetessa, viene scelta, insieme al suo gemello, dal Dio Apollo quand’era ancora una neonata.

Si narra infatti che, durante il compleanno di suo padre, furono indetti grandi festeggiamenti al santuario di Apollo Timbreo.

Ecuba, visto che i due neonati si erano addormentati, per non farli svegliare dalla gran baldoria, li mise a dormire all’interno del Tempio.

La festa fu grandiosa, il vino scorse a fiumi e i due neonati furono dimenticati all’interno del santuario.

La mattina dopo, Ecuba disperata, corse al tempio e vide con terrore che i serpenti sacri stavano

lambendo le orecchie dei bambini.

Le urla della donna misero in fuga i serpenti che si rifugiarono in un cespuglio di alloro, e da quel momento, i due gemelli ebbero in dono l’arte profetica.

Sia Eleno, che Cassandra, furono quindi consacrati ad Apollo, ma mentre Cassandra venne istruita da una sacerdotessa della Dea Atena, Eleno venne istruito nel tempio di Apollo.

Cassandra, in cuor suo, avrebbe voluto essere consacrata alla Dea Atena, ma era stata scelta da  Apollo, così, appena ritenuta pronta, venne data simbolicamente in sposa al Dio, che richiese la sua totale fedeltà.

Ma Cassandra era una giovinetta caparbia, bellissima e sensuale, molto probabilmente le regole imposte dalla condizione di sacerdotessa le stavano strette e, forse, è per questo che rifiutò le avances di Apollo, il quale si infuriò con lei e la condannò a vedere chiaramente il futuro ma a non essere mai creduta.

Sorte diversa ha invece Eleno, che venne sempre tenuto in considerazione da tutti, nonostante le sue profezie non  risultassero così chiare, ne così giuste.

Cassandra era consapevole del suo stato, ma non si è data mai per vinta, ha continuato a fare profezie e a cercare di mettere in guardia dai pericoli incombenti suo padre e tutti i membri della sua famiglia.

Quando suo fratello Paride venne alla luce, vide chiaramente che era portatore di sventura per la sua famiglia e per Troia, e quando gli Achei lasciarono il famoso cavallo di legno davanti alla porta della città, cercò in ogni modo di dissuadere suo padre e i troiani dall’accettare quel dono, ma non fu creduta.

Analizziamo il mito, come sempre, con occhi diversi dal solito.

Quale è il messaggio che viene celato subdolamente nel mito di Cassandra?

A mio parere sono vari, ma uno è chiaro ed evidente, ovvero: se non sei una donna che si conforma alle regole dettate da chi ti è superiore ( in questo caso Apollo) le tue doti non vengono più viste e non vieni più considerata, anche se ciò che dici, o che fai, si rivela veritiero.

Quindi, donne, mai mettere in discussione le regole o rifiutare le avances del “capo”, altrimenti potreste diventare come Cassandra; ma non è molto simile a ciò che succede oggi? Quante volte, chi non si conforma alle regole imposte e cerca di stimolare un pensiero critico, viene deriso e inascoltato? E quante volte chi rifiuta di compiacere un superiore, vede la sua carriera arrestarsi? Quanti e quante “Cassandra” abbiamo in questo periodo storico?

Ma continuiamo ad analizzare il mito:

Cassandra viene cresciuta nel tempio di Atena, si affeziona a quella vita, alla sua insegnante, ai suoi studi e soprattutto alle sue regole, ma  non può consacrarsi ad Atena perché è stata scelta da Apollo, quindi non ha scampo, deve abbassare la testa e accettare di diventare una sua

sacerdotessa.

Cassandra viene scelta da Apollo, mentre vorrebbe rimanere nel tempio di Atena, così come tante giovinette vengono date in sposa troppo presto e contro la loro volontà ( tempio di Apollo), quando invece vorrebbero rimanere a vivere con i propri genitori. ( tempio di Atena )

E chi si ribella, chi va contro questi dettami imposti dalla religione, dalla società o semplicemente dalla credenza comune, diventa come Cassandra, una visionaria inascoltata, una reietta, una donna senza valore e spesso, purtroppo, viene uccisa.

Anche oggi, il nome Cassandra viene usato come simbolo di sventura, addirittura in psicologia esiste una “sindrome di Cassandra”, e, le persone che ne sono affette, sono portati a fare pensieri catastrofici sul loro futuro.

Ma c’è una differenza però, Cassandra prevedeva il futuro perché aveva un dono, diceva ciò che vedeva e, solo perché si era ribellata al Dio Apollo, non veniva creduta; chi invece è affetto da quella che chiamano sindrome di Cassandra, in sostanza, è una persona depressa che fa pensieri negativi sul suo futuro, ma non ha ne doni profetici, ne si trova in quella situazione perché si è ribellato a un’imposizione.

Dopo aver fatto tutti questi ragionamenti sul mito di Cassandra, vi confesso che il mio pensiero su questa profetessa è cambiato. Prima avrei considerato “Cassandra”, qualsiasi persona con una visione negativa della vita, mentre ora mi rendo conto quanto, essere una “Cassandra” significhi essere una persona ribelle alle rigide regole della società, che vede al di là di ciò che le persone di “potere” vogliono imporre.

Spero di aver riabilitato un pochino il nome di questa profetessa, e soprattutto, spero di avervi stimolato un ragionamento critico verso un mito che, per anni, abbiamo accettato passivamente, studiato a memoria per strappare una sufficienza a letteratura,e, molto probabilmente, buttato in un angolino buio della nostra memoria, o almeno io ho fatto così, prima di ritirarlo fuori da un cassetto polveroso del mio cervello.

Quindi, non fermatevi mai all’apparenza, ma GitErrate alla ricerca della verità e cercate sempre di avere uno sguardo critico verso qualsiasi cosa.


Informazioni

Dopo aver fatto tutti questi ragionamenti su Cassandra e il suo mito, mi sono imbattuta nel libro di Cinzia Giorgio “Cassandra” edito da Newton Compton, e devo dire che mi è piaciuto molto come l’autrice descrive la vita di questa profetessa. Ve lo consiglio.

ʟα ɢıтεяяαптε










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