GitErrando a Napoli, città dai mille colori…

 Cari Giterranti...

Sono giorni che provo a scrivere questo articolo su Napoli ma ogni volta mi blocco, presa da mille dubbi.


Come faccio a descrivere gli odori intensi, i sapori diversi e squisiti, i contrasti, i colori, la giovialità, l’energia, l’accoglienza, la simpatia, la cazzimma, la furbizia, la voglia di vivere, la fierezza, e tanto altro di questa bellissima città?

Non posso! Non esistono parole per descrivere Napoli, Napoli si deve vivere, si deve scoprire vicolo per vicolo, si deve assaporare, e soprattutto, si deve guardare con gli occhi di un bambino, perché Napoli è così, piena di meraviglia e semplicità.

Quest’anno sono stata a Napoli diverse volte, e ho scoperto che il modo più comodo ed economico per arrivarci è l’autobus.

Così ho fatto, anche questa volta, e appena scese dall’autobus (ero con tre mie amiche) abbiamo semplicemente attraversato la strada e siamo andate a far colazione all’antica pasticceria di Napoli “Cuori di sfogliatella”.

Come posso descrivervi la croccantezza e il sapore della vera sfogliatella? Come posso farvi

sentire il ripieno di ricotta fresca, il sapore del cedro e della scorza d’arancia candita, e il profumo che ti raggiunge appena la servono?

Siamo rimaste sedute al tavolino per circa un’ora, conquistate dal sapore, sia delle sfogliatelle che del buonissimo caffè, poi ci siamo decise a raggiungere il nostro b&b che é posizionato a soli pochi passi dalla pasticceria.

Appena arrivate abbiamo trovato ad accoglierci il signor Antonio, proprietario del Bayard 101 B&B, simpatico e disponibile ci mostra la nostra stanza, una quadrupla spaziosa, pulita, ben arredata e con tutti i comfort.

Dopo esserci rinfrescate, usciamo a piedi per le vie di Napoli con l’obbiettivo di raggiungere i Quartieri Spagnoli, ma facendo tappa al bellissimo negozio Gipsy Fashion Wear  di via San Sebastiano.

Seguiamo le indicazioni di google map, e ci inoltriamo per le viuzze che portano a via dei Tribunali.

Mi diverto a guardare le espressioni meravigliate e felici delle mie amiche che, per la prima volta, vedono Napoli.

Mi piace vedere i loro volti illuminarsi ogni qual volta incontriamo un cartello ironico, un bar particolare o una persona che ci sorride e ci fa una battuta sul nostro vagare.

In una traversa di via dei Tribunali, vediamo addirittura tre galline becchettare il mangime sul marciapiede, e poi i panni appesi, le scritte colorate, i murales bianco celesti che ricordano Maradona, la curiosità negli occhi dei residenti affacciati alla finestra, le porte aperte degli appartamenti, i mille odori di cucinato che stazionano nella via.

Arriviamo così a via San Sebastiano, godendoci ogni singolo secondo.

Al negozio Gipsy non possiamo fare a meno di fare acquisti, io poi sono una fan di questo

bellissimo negozio, e come potrebbe essere altrimenti? Sono o non sono una GitErrante?

Però la cosa che mi ha reso più felice, è vedere una mia amica che di solito, per comodità, porta i jeans,  acquistare due bellissimi vestitini colorati.

Dopo questa breve ma intensa tappa, ripartiamo, puntando dritto verso i Quartieri Spagnoli e il Ristorante Nennella, un’istituzione a Napoli. 

Passare per le vie dei Quartieri Spagnoli riporta indietro nel tempo, a un’Italia verace, colorata, genuina, dove alla forma si preferiva di gran lunga la sostanza.

E così è Nennella, un ristorante traboccante di sostanza, in tutti i sensi.

Essendo mercoledì, facciamo solo venti minuti di fila, e veniamo indirizzate nella saletta esterna; un pochino mi dispiace perché la prima volta avevo avuto la fortuna di pranzare nella sala principale, dove i camerieri  inscenano qualche spettacolo e un chitarrista viene ad allietare il pasto con la sua arte.

Avrei voluto far respirare quell’aria giocosa alle mie amiche, ma insieme siamo molto giocose già di nostro, così, studiato in maniera accurata il menù e intavolata una discussione veloce su cosa ordinare, prendiamo tutte e quattro la famosa pasta patate provola e speck e le meravigliose polpette al sugo napoletano.

E ora, come faccio a descrivervi il sapore intenso e speziato del primo piatto? Come posso farvi provare la meraviglia del primo boccone, quando il cucchiaio si immerge in quella zuppa densa e ne esce con mille fili di provola squagliata?

Come faccio a farvi sentire la consistenza della pasta unita alla burrosità delle patate, il sapore deciso dello speck insieme alla sciolta morbidezza della provola affumicata?

Come vi descrivo il leggero ma deciso sapore del pomodoro? Come faccio a farvi provare il godurioso momento in cui la lingua viene assalita da questa perfetta e inebriante melodia di sapori?

Nemmeno il sommo poeta potrebbe farvi provare, con le parole, quel semplice ma prelibatissimo piatto.

Se dovessi scegliere tra pasta patate e provola di Nennella e un primo piatto dello chef più rinomato al mondo, non avrei dubbi, sceglierei pasta patate e provola assolutamente.

Ovviamente anche le polpette al sugo napoletano sono indescrivibili, la morbidezza e il sapore delicato della carne e il gusto intenso e particolarmente buono del sugo fatto sobbollire per ore,

ci conquista e ci mette in una vibrazione di beatitudine, si perché ne sono sicura, a Napoli si può raggiungere la beatitudine anche solo con il cibo.

Usciamo dal ristorante con la voglia di un buon caffè, e io so esattamente dove portare le mie amiche.

A pochi passi da Nennella c’è  Don Cafè, un luogo dove il caffè viene tostato direttamente nel negozio e viene fatto ancora con la classica e antica macchinetta napoletana.

E anche qui ho un limite, non posso certo farvi sentire l’odore intenso della tostatura che aleggia sotto il gazebo e in tutta la via, o descrivervi il gusto del caffè uscito da un’antica macchinetta napoletana; come faccio a farvi scendere per gola quella dolce cremina marrone chiara che si forma quando il caffè viene versato?

E poi da Don Cafè, insieme al caffè viene servito un dolce, e ovviamente, l’immancabile bicchiere d’acqua.

Il proprietario mi sorprende, perché si ricorda di me e mi saluta come fossi una vecchia amica, un ragazzo davvero gentile e pieno di entusiasmo, un ragazzo che ogni volta che andrò a Napoli, tornerò a trovare per bere il suo meraviglioso caffè.

Dopo questa doverosa sosta, giriamo un pochino per i Quartieri Spagnoli per poi scendere a via Toledo.

I negozi sono tantissimi e di vario genere, e tanti sono i luoghi dove poter mangiare un tarallo, una pizza fritta o un babà.

Nonostante il desiderio di assaggiare tutto, non riusciamo a farlo, così decidiamo di proseguire la passeggiata fino ad arrivare al mare.

Appena giunte sull’ affaccio marino, un ragazzo ci viene incontro con le mani piene di cornetti rossi.

“ Chi questa sera vuole fare l’amore, il cornetto da Antonio deve comprare”, ci grida sorridente.

Ridiamo alla battuta e lo informiamo che siamo tutte felicemente accoppiate e che quindi il cornetto non ci serve, ma lui non si perde d’animo e si presenta:“ piacere ragazze, sono Antonio detto il terrone, guida turistica abusiva”, e inizia a sciorinarci una serie di notizie su Napoli, sul Vesuvio, e su tutte le cose da vedere e da fare.

Risultato? Ci ha venduto 4 cornetti di plastica per la modica somma di dieci euro, (quelli che dai cinesi paghi 10 centesimi), solo un napoletano doc sarebbe riuscito in questa impresa.

Le 19.30 si stavano avvicinando, e io in quell’orario, dovevo essere alla libreria iocistò del Vomero per la presentazione del mio libro “Chi me l’ha fatto fare - storia di una donna qualunque”, così abbiamo preso la funicolare, nei pressi di piazza del Plebiscito,  e in sette minuti siamo approdate al Vomero.

Ovviamente nella funicolare abbiamo parlato con varie persone, e appena arrivate alcuni partenopei si sono sperticati nel darci indicazioni per arrivare alla libreria, che in effetti, è molto vicina a piazza Fuga.

La libreria iocisto è molto bella, quasi ogni giorno ci sono eventi, corsi di scrittura creativa e quant’altro, sono anche molto forniti, e lì potete trovare anche il mio libro che consiglio, ovviamente, di leggere assolutamente.

Dopo la presentazione siamo andate a mangiare alla pizzeria “Dieci Selezioni” sempre al vomero.

Lo so che vi sareste aspettati una visita da Sorbillo o da Starita, ma eravamo al Vomero, erano le nove di sera e la fame si faceva sentire forte e chiara, e comunque vi assicuro che in questa piccola ma accogliente pizzeria, la pizza è davvero buona. Provatela.

All’una circa siamo tornate al B&B, stanche ma felici, e cosa fanno all’una di notte quattro donne chiuse in una quadrupla? Chiacchierano fino a cadere addormentate a un’ora imprecisata della notte.

Cosa posso dirvi di più? Napoli vi aspetta, io ci torno a breve e voi?


Informazioni

Se prendete l’autobus prenotateli circa venti giorni prima, noi abbiamo pagato il biglietto Roma Napoli due euro e novanta centesimi.

La pasticceria cuori di sfogliatella ha varie sedi, potete vedere la più vicina a voi consultando il loro sito: https://www.cuoridisfogliatella.it/

Potete vedere le camere del Bayard 101 B&B  qui: https://www.bayard101.com/ dove trovare anche i contatti per prenotare.

Potete visionare e acquistare gli abiti di Gipsy Fashon Wear su questo sito: https://gipsyfashionwear.com/, ma se andate a Napoli vi consiglio comunque di farci un salto.

Nennella ha un sito, ma non è aggiornato, quindi vi consiglio di visitare la sua pagina Fb che è questa: https://www.facebook.com/trattoriadanennella/

Potete scoprire tutte le iniziative della libreria iocistò accedendo al suo sito: https://www.iocistolibreria.it/ e seguendo la sua pagina Fb.

Infine potete scoprire tutte le prelibatezze della pizzeria dieci selezioni, consultando la pagina Fb di Fabio ed Enrico qui: https://www.facebook.com/PizzaAndBubblesErrico/

Buon viaggio GitErranti!

ʟα ɢıтεяяαптε














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