GitErrando nella musica: Pippo Matino a Overjazz- una serata emozionante

 Cari Giterranti...

Cosa hanno in comune Alex Britti, Antonella Ruggero, Bireli Lagrene, Drupi, Francesco Baccini, Irene Grandi, Giorgia, Giovanni Imparato, Gloria Gaynor, Loredana Berté, i Manatthan Tranfer, Mietta e Mike Stern?

Hanno tutti suonato o collaborato con il più grande bassista italiano: Pippo Matino.

Oggi vi racconto l’eccezionale serata che si è svolta il 23 Marzo 2023 durante la rassegna Overjazz, al Ristopub Tsopela, una serata magica sotto tantissimi aspetti, una serata che ha visto protagonisti indiscussi tre grandi musicisti, capitanati, ovviamente, da Pippo Matino.

Erano cinque anni che Pippo non veniva a trovarci a Monterotondo, e la voglia di sentire “live” il suo tocco magico sul basso elettrico era tanta, e così, quando abbiamo saputo che il 23 marzo sarebbe venuto a suonare per la rassegna Overjazz, ne siamo stati profondamente felici.

Tra l’altro il 23 Marzo c’è stato un allineamento magico di pianeti, ed era pure il compleanno del nostro musicista GitErrante preferito, Francesco Mascio, quindi un momento propizio per festeggiare con un gran concerto.

La serata è iniziata con una bella cena tra amici, con il sottofondo del sound check del Pippo Matino trio, composto da Francesco Mascio alla chitarra, Pietro Iodice alla batteria e Pippo Matino al basso elettrico.

Appena i musicisti si sono accomodati al tavolo, non ho potuto trattenermi dal sedere con

loro, e visto che erano anni che non intervistavo Pippo, ho colto la palla al balzo e gli ho posto qualche domanda.

Devo dire che la nostra intervista è stata molto scherzosa, e ci siamo divertiti insieme.

Quello che leggerete, è la trascrizione precisa della nostra chiacchierata.

«Pippo, il tuo primo disco è uscito nel 1993, ora siamo nel 2023, trent’anni di discografia.»

«Solo trent’anni? Pensavo di più!» Commenta Pippo quasi stupito.

«Come è cambiato Pippo Matino e cosa è rimasto di Pippo Matino in questi trent’anni» gli chiedo.

«E come sò cambiato, si vede come sono cambiato. Sono migliorato diciamo, anche se sono invecchiato ovviamente. Sò passati trent’anni, mi hai fatto venì proprio na…vabbè, però ho un ottimo ricordo di quel disco (Bassa Tensione), che è stato giudicato dai miei fans il miglior disco che ho fatto. Dicono che è il migliore perchè i pezzi sono belli, effettivamente quando li sento adesso mi dico: - ma come caspita ho fatto a fare quei pezzi! - Ultimamente ho pubblicato


proprio “An Idea” che suonava il mio amico maestro Pietro Iodice. ( lo indica)

Pietro Ride:«Ciao»

Pippo continua:«sentivo questo pezzo e dicevo, - che cazzo di tema- e poi si chiama “An Idea” perché è registrata al volo, io, lui ( Pietro Iodice) Claudio Colasazza e Javier Girotto. 

«Ma lo avete pubblicato nel 2022?» Chiedo incuriosita.

«No ma quale 2022, nel 1993!»

Interviene Pietro:«Anzi, lo abbiamo registrato nel 1992 e poi pubblicato nel 1993. Però posso dirti una cosa?»

« Ma certo!» rispondo.

«Non è cambiato niente, le nostre teste sono sempre le stesse ( ridiamo).»

«Siete giovani dentro» gli dico.

« Io lo chiamo Pietro Iodosan Iodice.» Aggiunge Pippo.

«E io lo chiamo Titto Mappino» Risponde Pietro.

Ridiamo di questi nomignoli affettuosi, poi riprendo l’intervista.

«Pippo, averti allo Tsopela è un piacere che non avevamo da cinque anni. Dicci le tue emozioni per essere nuovamente qui, dopo tutto questo tempo.»

« E mo non mi fai piangere questa volta! (Ridiamo) no perché dovete sapere cari spettatori, che l’ultima intervista che ho fatto con la signorina Sonia, anzi la signora Sonia, ogni domanda che mi faceva io piangevo nella risposta. Joe Zawinul? E piangevo. Papà? E piangevo, non lo so che mi aveva preso. Infatti ci siamo interrotti un sacco di volte, mo mi fai piangere un’altra volta, anzi no, oggi no. Non mi sento. Siamo in allegria il posto è bello.»

Pippo sorride, anche se per un attimo ho scorto una grande emozione nei suoni occhi, così incalzo e gli chiedo: «e quindi le emozioni?»

« Le emozioni sono sempre tante.» risponde Pippo cercando di evitare una risposta più approfondita, ma io non demordo:«dimmi quella più preponderante.»

«E non te la posso dire. No vabbè ultimamente ho perso mamma, quindi questa è l’emozione mia forte, poi  vivo tutto con le emozioni, qualunque cosa, anche questa intervista, il tuo telefonino, il panino con l’hamburger, tutto mi emoziona.» Capisco che parlando di emozioni si sta emozionando un pochino troppo, così decido di non insistere e proseguo cambiando argomento.

«Pippo, una domanda che non ti hanno mai fatto nella tua vita, alla quale tu avresti voluto rispondere.»

Ci pensa un pò su:«Ma tu fai delle domande difficili però.»

Rispondo:«E si, ma io le studio.» ridiamo assieme.

Pippo continua:« be… Come hai fatto a conquistare questa donna così bella? Questa domanda

mi farebbe piacere, perché in realtà non l’ho conquistata.»

«Il che è strano» dico io, «Donne! Pippo Matino è libero…»

Pippo mi risponde:«Non piaccio io alle donne, cioè, piaccio ma non piaccio. Non ho capito se piaccio o no. Una volta piacevo tantissimo. Vero Pietro?»

«Porca miseria» risponde Pietro, «Pippo era conteso!»

«Ero conteso come Francesco!» e indica Francesco Mascio

«Cosa?» dico io a Francesco, «Sei conteso?»

«Questo l’ha detto Pippo.» risponde Francesco Mascio «però… bho.»

Pietro arriva in difesa di Francesco:«potrebbe anche essere, però poi non si concede perché è sposato. Però è possibile che uno sia conteso, come potresti esserlo tu!»

«Certo.» rispondo io

Pippo continua:«ti spiego in breve: una volta le donne venivano vicino a me e mi dicevano - come sei bravo a suonare - perché avevano il doppio scopo di uscire con me, adesso mi vengono proprio a dire -come sei bravo- e basta.» Ridiamo tutti.

«E basta? Finita lì?» chiedo io.

«Gli piace solo come suono e basta. Io chiedo - è finita così?-  mi rispondono - si. Bravo, bravissimo, complimenti. E se ne vanno.  Prima invece era: - Bravo, bravissimo, complimenti, andiamo a bere qualcosa insieme?- dai vabbè sto a scherzà» conclude Pippo, aspettando la prossima domanda che arriva subito dopo.

«Svelaci un’ anteprima, nel 2023 uscirà qualche disco di Pippo Matino?»

«Io ho due dischi a bagno Maria, cioè stanno li, sono registrati, da mixare, e fare tutto il lavoro di post produzione. Non so quando ce la faccio. Fortunatamente non sono da solo, però è un lavoro duro.»

«Ma quindi festeggeremo questo trent’ennio discografico?»

«In realtà dovrei farlo, però spero che qualcuno mi dia una mano. Non lo so, vediamo, su tanti amici magari qualcuno mi aiuta.»

«Manda un messaggio ai tuoi fans.»

«Allora, ragazzi, seguitemi sempre sennò io che faccio? Dipendo da voi. Venitemi a sentire ogni tanto, e mettete soprattutto i like ai miei post! Porca Miseria» scherza Pippo il quale pensa che l’intervista sia finita, e infatti lo è per lui, ma voglio fare una domanda ciascuno anche ai musicisti che suonano con Pippo da anni, così chiedo a Pietro Iodice :«cosa si prova a suonare

per trent’anni con Pippo Matino?»

Pietro scoppia a ridere prima di rispondermi :« è sempre una grande emozione, perché è vero quello che dice Pippo, le emozioni non finiscono mai, è una questione di approccio. E siccome noi approcciamo alla vita sempre in funzione delle emozioni, se manca quello è finita. Noi siamo legati alla parte emotiva, non si può prescindere da questo.»

«Bellissimo concetto» commento, e poi mi giro verso Francesco Mascio.

«Francesco, una domanda anche a te. Avevi da poco iniziato la tua carriera musicale che ti sei trovato a suonare con Pippo Matino, e ora sono diciannove anni. Cosa provi ogni volta?»

«Bè è sempre bello, perché è un bassista rappresentativo per quanto riguarda il basso elettrico in Italia. Proprio parlando con sincerità.»

A questo punto interviene Pippo, sollecitando Francesco a raccontarci il giorno in cui si sono conosciuti.

Francesco sorride al ricordo :«La prima volta che abbiamo incrociato gli strumenti era a una prova, e Pippo era un pò adirato perché aveva litigato con Andrea Braido( chitarrista di Vasco Rossi). Io ero un pò timoroso, ero giovane e mi dicevo:-se ha litigato con Braido, figuriamoci con me. Se sbaglio qualche nota a me non lo so che mi fa!- Io poi glielo raccontai e Pippo ci ride ancora.»
«E invece dopo diciannove anni ancora ci suoni.» incalzo io.
«E siamo ancora qua» risponde Francesco con emozione.

Nel frattempo arriva da mangiare e li lascio tranquilli.

Alle 22.30 noto un certo movimento nel locale e le persone iniziano a scendere nella saletta interna dello Tsopela, dove si svolgono tutti i concerti della rassegna musicale Overjazz.

La sala è gremita, i posti a sedere sono finiti, ma le persone non si scoraggiano e si siedono anche per terra, l’importante per tutti è assistere al concerto.

Lo spettacolo inizia e in pochi minuti veniamo catturati dall’energia e dal groove che Pippo


impone al gruppo e che Pietro raccoglie, portandolo al massimo, per poi essere valorizzato dal tocco armonico della chitarra di Francesco Mascio.

È chiaro a tutti che i musicisti si sentono a loro agio e si divertono, giocando continuamente tra loro e facendo divertire il pubblico.

L’interplay tra il basso di Pippo e la chitarra di Francesco è al massimo, mentre il ritmo di Pietro entra nelle ossa e fa ribollire il sangue. É difficile rimanere seduti ad ascoltare in maniera passiva, e infatti qualcuno batte le mani a tempo mentre altri, in fondo alla sala, ballano.

Pippo gioca con il suo basso, lo accarezza, lo sbatte, lo pizzica, lo costringe a fare tutto ciò che lui vuole, Francesco e Pietro lo seguono, lo assecondano e si esprimono in accordo con il tutto.

Essential Blues, Tandoori e Pianoless 57, scorrono via interpretate in maniera magistrale, con assoli di basso, batteria e chitarra, che fanno sentire privilegiati tutti coloro che stanno assistendo al concerto.

Pippo omaggia Francesco introducendo le note di “buon compleanno” e il pubblico applaude e ride, divertendosi esattamente quanto si stanno divertendo i musicisti: fa bene all’anima vederli suonare insieme.

Quando Pippo accenna le prime note di Birdland, il pubblico impazzisce, i musicisti si lanciano occhiate di intesa e trasformano questo standard in qualcosa di esplosivo.

Avrei voluto riprendere tutto il concerto, ma la musica e l’energia erano talmente alte che, a un certo punto, ho posato il cellulare per potermi gustare interamente quell’evento eccezionale.

Dopo più di un’ora di musica ad altissimi livelli, arriva l’ultimo brano, ma il pubblico si ribella e chiede un bis, poi ne chiede un altro.

Una cantante, che si trova tra il pubblico, canta al microfono “I shot the Sheriff”, poi i musicisti


suonano Teen Town come finale.

Nonostante il concerto sia finito, le persone non defluiscono dalla sala ma circondano i musicisti, riempiendoli di complimenti.

Che serata, e che concerto! Davvero un’energia magica che ha pervaso tutti, musicisti e spettatori, un inizio di Primavera pieno di energia armonica e positiva.

Che posso dire di più? Serate di questo genere curano l’anima, e quindi, cari GitErranti, andate ai concerti, ascoltate buona musica e per chi è nelle vicinanze, venite alle serate di Overjazz, al Ristopub Tsopela di Monterotondo (Rm), non ve ne pentirete!


Informazioni

Tsopela Ristopub, via G. Orbedan 12 00015 Monterotondo ( Roma)
Telefono: 06 8947 1593
Potete trovare le pagine dello Tsopela anche su Facebook: https://www.facebook.com/tsopela.it

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